Tour of the Alps 2022, Miguel Angel Lopez conquista il Grossglockner davanti a Thibaut Pinot

Sfida fra grandi nomi nella quarta tappa del Tour of the Alps 2022. Alla fine a spuntarla sul Grossglockner è Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan), che nell’ultimo chilometro va a riprendere e staccare Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), ultimo dei fuggitivi rimasti al comando, che resiste comunque al ritorno del gruppo, regolato da Romain Bardet (Team DSM) su Pello Bilbao (Bahrain-Victorious). Il basco resta leader della generale, ma vede Bardet avvicinarsi ad appena due secondi, con

Alla partenza quasi tutti gli intervistati ci predicono l’arrivo di una fuga e la sensazione si conferma con il gruppo che parte subito ad altissima andatura, scosso da continui scatti sin dalle prime fasi di corsa. Dopo una dozzina di chilometri al comando si portano David De La Cruz (Astana Qazaqstan Team), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team) Patrick Gamper (BORA Hansgrohe), Vinicius Rangel (Movistar Team), Omar El Gouzi ( Bardiani-CSF-Faizanè), Luca Rastelli ( Bardiani-CSF-Faizanè), Simone Ravanelli (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Erik Fetter (Eolo-Kometa), José Félix Parra (Equipo Kern Pharma), Iker Ballarin (Euskaltel – Euskadi) e Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team), che riescono a guadagnare una ventina di secondi, poi trenta, quaranta, cinquanta, fino a sessanta. Ma una volta compiuto un giro completo l’orologio deve come tornare indietro, con Israel – Premier Tech e Bahrain – Victorious che alzano il ritmo. Ai piedi della prima salita di giornata il gap è così di 55 secondi, mentre in cima, malgrado nuovi scatti per cercare di resistere, il gap è ridotto a pochi metri, che vengono colmati non appena si scollina, grazie anche all’intervento della Movistar.

La discesa parte così a tutta, con un forte nervosismo che provoca la caduta di molti corridori, fra i quali Pello Bilbao e Romain Bardet, che fortunatamente non sembrano riportare conseguenze importanti, al contrario di Clément Berthet, immediatamente costretto al ritiro. Una volta rientrati tutti, il gruppo resta compatto sino a superare la prima metà di gara, quando un nuovo gruppo di attaccanti allunga in maniera decisa, approfittando di un tratto in contropendenza. Al comando si portano così Sebastián Henao (Astana Qazaqstan Team), Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team), Andrey Amador (INEOS Grenadiers), Ben Swift (INEOS Grenadiers) , Merhawi Kudus (EF Education-Easypost), Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), Omer Goldstein (Israel – Premier Tech), Abner González (Movistar Team), Igor Arrieta (Equipo Kern Pharma), Natnael Tesfazion (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Unai Cuadrado (Euskaltel – Euskadi) e Jonathan Caicedo (EF Education-Easypost), raggiunti da Matteo Fabbro (BORA Hansgrohe) e Anton Palzer (BORA Hansgrohe), che non si vogliono lasciar sfuggire l’occasione, così come Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën Team), che riesce a sua volta a rientrare.

Vista la composizione, con molte squadre rappresentate e nessun pericolo per la generale, il gruppo lascia fare, concedendo rapidamente quasi due minuti di vantaggio. Nel corso della salita il distacco scende a 1’30” al GPM, ma nel tratto successivo c’è meno controllo e i fuggitivi guadagnano nuovamente fino a 2’18”, che saranno tuttavia il vantaggio massimo. I fuggitivi proseguono di buona intesa fino a 15 chilometri dal traguardo, con la salita ormai imminente e la chiara possibilità di giocarsi il successo di tappa. Il gruppo comincia così a recuperare terreno, iniziando la scalata finale con un ritardo di 1’40” da Goldstein, primo ad attaccare con decisione. Su di lui si riportano Caicedo, Tesfazion, Arrieta e Pinot, con qquest’ultimo che prova a rilanciare entrando nei dieci chilometri finali. Goldstein regge qualche centinaio di metri alla ruota del francese, ma deve presto alzare bandiera bianca e lasciarlo partire.

Alle loro spalle il gruppo cambia ritmo, condotto da Team DSM e Ineos Grenadiers, con i britannici che provano a sfruttare anche i propri corridori in fuga nella parte più pedalabile della salita. Il gap scende così sotto al minuto rispetto al battistrada, che si presenta agli ultimi cinque chilometri con un vantaggio sul gruppo al suo inseguimento, ripresi i corridori nel mezzo, ormai ridotto a trenta secondi. Quando la strada torna a salire è Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan) ad attaccare dal gruppo, senza che ci siano reazioni immediate. Poco dopo ci prova anche Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), ma il corridore francese viene subito rintuzzato da Mikel Landa (Bahrain-Victorious) al servizio di Pello Bilbao. Il successivo rallentamento consente a Lopez di tornare a guadagnare dopo essere stato quasi ripreso, avvicinandosi pericolosamente a un Pinot che ormai sale più di cuore che di gambe. Il francese sembra poter resistere tenendo lontano il colombiano nel tratto di falsopiano, ma quando la strada torna nuovamente a salire per gli ultimi 1500 metri appare subito chiaro che il piccolo gap rimasto andrà a sparire rapidamente.

Lopez si fionda come un falco sulla preda e rilancia subito la sua azione, non appena rientra sul transalpino. Dal canto suo Pinot prova a reagire, ma la progressione del rivale è troppo per lui e dopo essersi seduto, abbassa la testa in segno di resa. L’ultimo chilometro è così passerella per Miguel Angel Lopez, che conquista una bella tappa davanti al coraggioso Pinot, stremato, frustrato e in lacrime dopo il traguardo per il mancato successo. Alle loro spalle il gruppo arriva con Bardet che vince la volata su Bilbao, recuperando quattro secondi grazie agli abbuoni.

Risultato Tappa 4 Tour of the Alps 2022

Classifica Generale Giro di Turchia 2022

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